Sentenza del 06/02/2020 n. 181/2 - Comm. Trib. Reg. per il Piemonte

Retribuzione “in nero”: valore delle dichiarazioni del datore di lavoro ai fini fiscali

Le dichiarazioni del datore di lavoro rese nel procedimento istruttorio presso l’INPS rientrano nel novero delle “dichiarazioni di terzi” le quali, sebbene abbiano nel giudizio tributario mero valore indiziario, se lette insieme ad ulteriori dati fattuali acquisiti in altra sede, possono ritenersi sufficienti a legittimare un atto di recupero da parte dell’Ufficio. In base a tale ragionamento i giudici della CTR piemontese hanno confermato la sentenza impugnata e ritenuto legittimo l’operato dell’Agenzia delle Entrate. Nel caso di specie, infatti, sono pienamente legittimi gli avvisi di accertamento emessi sulla base delle dichiarazioni del datore di lavoro di aver corrisposto “in nero” parte della retribuzione all’appellante congiuntamente alle dichiarazioni sostitutive di CUD attestanti la corresponsione delle retribuzioni acquisite dalla Guardia di Finanza.

Testo integrale della sentenza