Sentenza del 14/02/2022 n. 4599/5 - Corte di cassazione

Incertezza della norma tributaria

E’ esclusa la responsabilità del contribuente quando dall’analisi della norma da applicarsi al caso di specie deriva l’impossibilità oggettiva di individuarne la corretta portata. In base a tale principio la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un contribuente soccombente presso la Commissione Tributaria Regionale del Lazio. In particolare il giudice di legittimità, analizzando alcune sue precedenti pronunce ha, infatti, individuato una serie di indici sintomatici di tale impossibilità oggettiva, quali: “1) la difficoltà di individuazione delle disposizioni normative; 2) la difficoltà di confezione della formula dichiarativa della norma giuridica; 3) la difficoltà di determinazione del significato della formula dichiarativa individuata; 4) la mancanza di informazioni amministrative o la loro contraddittorietà; 5) l'assenza di una prassi amministrativa o la contraddittorietà delle circolari; 6) la mancanza di precedenti giurisprudenziali; 7) l'esistenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti, specie se sia stata sollevata questione di legittimità costituzionale; 8)il contrasto tra prassi amministrativa e orientamento giurisprudenziale; 9) il contrasto tra opinioni dottrinali; 10) l'adozione di norme di interpretazione autentica o meramente esplicative di una disposizione implicita preesistente” (Cass. n. 15352/2018; n. 12301 del 2017). Nel caso in esame, con riferimento all’articolo 10 del D. M. 2 agosto 1969, relativo all’individuazione delle abitazioni di lusso, la Suprema Corte ha affermato che sussiste un’oggettiva incertezza interpretativa della norma, confermata dalle modalità di confezionamento della stessa, dall'assenza di precedenti giurisprudenziali e dall'articolata interpretazione offerta dalla Corte per superare il dato letterale.

Testo integrale della sentenza