Sentenza del 04/10/2017 n. 23162/5 - Corte di cassazione

Indagini bancarie ed onere della prova

La Suprema Corte, nel rigettare il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, ha affermato che grava sull’Amministrazione finanziaria l’onere di provare che i prelevamenti ingiustificati dal conto corrente bancario e non annotati nelle scritture contabili, siano stati utilizzati dal libero professionista per acquisti inerenti alla produzione del reddito, conseguendone dei ricavi (Cass. nn. 23041 del 11/11/2015 e 12781 del 21/06/2016).  Nello specifico i giudici di Cassazione hanno ribadito la retroattività della pronuncia n. 228 del 24 settembre 2014 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 32 del d.p.r. n. 600 del 1973, ritenendo “arbitrario ipotizzare che i prelievi ingiustificati da conti correnti bancari da un lavoratore autonomo siano destinati ad un investimento nell’ambito della propria attività professionale e che questo a sua volta sia produttivo di un reddito”.

Testo integrale della sentenza