Sentenza del 09/11/2017 n. 298/3 - Corte di Giustizia dell'Unione Europea

Il contribuente può sempre accedere agli atti su cui si fonda l’accertamento ricevuto

Nell’ambito di procedimenti amministrativi volti a verificare e determinare la base imponibile dell’imposta sul valore aggiunto, il privato deve avere la possibilità di ricevere, in seguito a propria richiesta, i dati contenuti nel fascicolo amministrativo presi in considerazione dall’amministrazione per l’adozione della sua decisione, a meno che obiettivi di interesse generale giustifichino la restrizione dell’accesso. Questo il principio enunciato dalla Corte di giustizia europea in una vicenda derivante da un avviso di accertamento per violazioni in materia di IVA nel quale l’Ufficio finanziario rumeno non aveva concesso al contribuente l’accesso a tutte le informazioni rilevanti sulla base delle quali aveva fondato il proprio atto.  Gli eurogiudici hanno argomentato che il principio generale del diritto dell’Unione del rispetto dei diritti della difesa richiede l’esistenza di una reale possibilità di accesso ai suddetti atti ogni qualvolta l’amministrazione emetta atti amministrativi lesivi della sfera giuridica del contribuente. Tuttavia tale principio generale non si configura come prerogativa assoluta ma può soggiacere a restrizioni quando queste rispondano effettivamente a obiettivi di interesse generale.

Testo integrale della sentenza