Sentenza del 25/09/2017 n. 22320/6 - Corte di cassazione

I professionisti legali devono adeguarsi all’evoluzione del processo telematico

Nell’attuale contesto di diffusione degli strumenti informatici non può essere ritenuto un onere eccezionale od eccessivamente gravoso per un professionista legale di dotarsi degli strumenti informatici necessari per leggere una notifica telematica. La Suprema Corte - nel respingere il ricorso di un avvocato che aveva, tra l’altro, invocato la disparità di trattamento tra le notifiche cartacee, ritenute più complete, e quelle telematiche, meno esaustive  - afferma a chiare lettere che: “la normativa sulle notifiche telematiche costituisce la mera evoluzione della disciplina delle notificazioni tradizionali ed il suo adeguamento al mutato contesto tecnologico ed alle relative esigenze legate al contesto di operatività del professionista legale”. Nel caso di specie l’avvocato - sostenendo di non essere stato in grado, a causa della insufficiente dotazione di strumenti informatici a propria disposizione, di decodificare alcuni documenti sottoscritti in Cades, con estensione .p7m. - aveva invocato l’inesistenza di una norma che preveda l’obbligo, a carico dei professionisti legali, di provvedere all’acquisto di strumenti di decodifica telematica.

Testo integrale della sentenza