Ordinanza del 05/07/2018 n. 17619/5 - Corte di cassazione

È necessaria la valutazione del giudicato penale nel contenzioso tributario.

Il giudice tributario non può recepire acriticamente le conclusioni assolutorie di una sentenza penale definitiva in tema di reati fiscali ma, nell’esercizio dei propri poteri di valutazione della condotta delle parti e del materiale probatorio acquisito agli atti, deve procedere a un suo apprezzamento, integrandolo con gli altri elementi di prova acquisiti nel giudizio (Cass. nn. 19786 del 27/09/2011 e 2938 del 13/02/2015). La Suprema Corte, in base a tale principio, ha parzialmente accolto il ricorso della società contribuente, soccombente sia in primo che in secondo grado per un contenzioso relativo a fatture da operazioni oggettivamente inesistenti. La CTR aveva, infatti, decisamente escluso che le sentenze penali di proscioglimento o di assoluzione in sede penale, potessero avere alcuna efficacia nel processo tributario.

Testo integrale della sentenza