Sentenza del 29/03/2016 n. 669/1 - Comm. Trib. Reg. per la Calabria

I prelievi ingiustificati dai conti correnti non sempre configurano redditi da lavoro autonomo.

La CTR di Catanzaro ha ritenuto fondati i motivi di appello del contribuente in merito agli accertamenti effettuati dall'Ufficio sui suoi conti correnti bancari.

I giudici calabresi hanno affermato che, in assenza di altri elementi di prova, i prelievi effettuati dal conto corrente del contribuente non possano essere considerati ricavi.

A tali conclusioni essi sono giunti sulla scorta della sentenza n. 228 del 6/10/2014  della Corte Costituzionale, la quale, nel dichiarare illegittimo l'art. 32, comma 1, n. 2) secondo periodo, del D.P.R. 600/1973, come modificato dall'art. 1 comma 402, lett. a), n. 1), della legge 311/2004, ha asserito che: "è allo stato del tutto arbitrario ipotizzare che i prelievi ingiustificati dai conti correnti bancari, effettuati da un lavoratore autonomo, siano destinati ad un investimento nell'ambito della propria attività professionale, e che questo a sua volta sia produttivo di un reddito".

Testo integrale della sentenza